
Pensare fa male
Deve essere bello non farsi tante pippe. Risposte elementari a problemi complessi. Il mondo brucia? Colpa dell’alto livello di frociaggine in giro. I salari sono paurosamente bassi ed il prezzo dell’olio paurosamente alto? Non trovi parcheggio, non trovi posto in Ospedale, non trovi posto sul bus? colpa dei neri. Non sei più dio in terra in quanto pisellomunito? colpa delle donne, tutte P tranne mamma tua. Deve essere bello sentire uno che è diventato presidente del Senato grazie al tuo voto e ti dice di non votare per i referendum dell’otto e nove giugno 2025 e te non voti. Deve essere bello essere inconsapevoli, trattati come bambinoni o forse no?

Grazie, mama
Ha uno zaino nero, lo tiene su una spalla, ha un berretto e cammina, con gambe da vaccaro, un poco storte, piegato su un lato, come uno che ha camminato tanto, tra vie di campagna piene di sole e vie di asfalto scuro lucido d’acqua. Si ferma davanti alla mia birra, “fresca, vero?” un accento slavo; “Eh , Si” sorrido, tiro una boccata e il fumo, nella sera estiva, si allunga come un gatto pigro.
Non provo imbarazzo né vergogna Non prova imbarazzo né vergogna, è una cosa della vita, io ho una birra fresca, lui no.
“Cosa prendi?”
Si leva il berretto, posa lo zaino, si passa la mano sulla faccia, una faccia simpatica, lineamenti bruschi, occhi castani guardano con l’ironia ansiosa di chi annaspa nel mare di giorni difficili.
“Cosa prendi?”
“Pizza”
“Ok, entra, scegli tu”
“No, fai te”
“Va bene”.
Entro, prendo un grosso trancio di pizza e una Tennents
-“È buona la pizza, ma questa è troppo forte, non ci sono abituato”- indica la birra, è dispiaciuto.
Entro di nuovo e cambio la Tennents con una Moretti ed una bottiglia di acqua
“Scusa, questa va bene?” Sorride e prende la birra e prende l’ acqua e veloce, mi afferra la mano, la bacia “grazie, mama”.
Provo a trasformare il gesto in una stretta di mano, poi mi arrendo, “ok Grazie a te, buona serata”. Se ne va, zaino sulla spalla e berretto e gambe storte e camminata da un lato
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